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MOTOGP - Valencia, ultimo atto.

  • Immagine del redattore: LUDD
    LUDD
  • 17 nov 2019
  • Tempo di lettura: 6 min

Gli scivolon, i cavallier, le moto, i dolori, le scortesie, l’audaci imprese io canto, d'un gruppo di bikers e di Valencia l'incanto.



Valencia è una città bellissima sospesa in un tempo indefinito fra preistoria e futuro, fra la bellezza della facciata barocca del Palazzo del Marqués de Dos Aguas e la modernità della Città delle Arti e delle Scienze di Calatrava e Candela. Imperdibile. Qui nasce anche il Circuit de la comunidad Valenciana, che mi ricorda un po' Misano, dove si corre l'ultimo round del motomondiale 2019.

Si comincia col botto. Anzi coi botti. Pista dall'asfalto freddino e scivolosissimo per la gara della Moto3; cadono in tanti. Finale al Fotofinish. Podio stregato per Manzi in Moto2, out Marquez Jr. MotoGP: same shit, different day.

Moto3. La Spunta il sergente Garcia.


Pronti, via! Poche centinaia di metri e vola #Masià: coinvolto #Canet (in totale confusione) la cui moto va a fuoco. Passano pochi secondi e un highside innesca una carambola micidiale che coinvolge un bel po' di piloti fra cui #Foggia, #Alcoba, #Tatai, #Yurchenko e il povero #Antonelli.

Tutti illesi, per fortuna, solo Foggia sull'ambulanza ma sembra tutto sotto controllo.

Bandiera rossa. Che la #KTM di Canet abbia perso dell'olio?

Si riparte sulla distanza di 15 giri: la battaglia è serratissima e nelle prime posizioni volano botte da orbi. Ci sono anche Dalla Porta, #Arbolino, #Suzuki e #Migno ma gli spagnoli e #McPhee si danno un gran daffare.

Passano pochi giri e #DallaPorta vola per aria lanciato dall'highside della sua onda in uscita di curva 11. Moto e pilota a terra, la moto falcia il Arbolino e #Lopez.

Poco dopo cade anche #Fernandez.

Gli spettatori cominciano a chiedersi se non sono venuti a vedere Holiday on Ice.

Gli ultimi giri vedono la wild card #Artigas sugli scudi. Raggiunge il plotone dei leaders e si va a giocare la vittoria. Si lotta col coltello in mezzo ai denti, sorpassi e controsorpassi: Migno, Garcia, Suzuki, #Salac e il ragazzino si vanno a giocare il podio.

L'ultimo sorpasso è di Garcia su Migno che a sua volta prova a sfruttare la scia sul rettilineo finale ma finisce secondo a 5 MILLESIMI!

Seguono Artigas, Suzuki e Salac.

Canet (rientrato in tempo per la ripartenza) è 6o a oltre 3 secondi e si assicura il secondo posto nel mondiale. Più fortunato del nostro Arbolino, peccato Tony, ci si riprova il prossimo anno.

Ragazzi, a parte tutto, il limite di rischio della #moto3 si è alzato in maniera preoccupante. Va bene la battaglia e lo spettacolo ma (parere mio) ci vuole un richiamo a una maggiore responsabilità in gara. Questa aggressività, già pericolosetta in questo contesto, portata nelle classi superiori rischia di creare problemi seri...


Moto2. Il Gioco delle coppie.


Parte e scivola via molto più lineare la #Moto2. Un piccola incertezza di #Luthi nel secondo giro ma poi se ne va via con #Binder e #Navarro. #Manzi recupera sui primi tre e, a 7 giri dalla fine, abbiamo un paio di duelli: #Svizzera - #SudAfrica per il primo posto e #Spagna - #Italia per il terzo gradino del podio con Stefano in gran ritmo.

Passa un giro e passa Binder che, sullo slancio, finisce lungo: la manovra favorisce il controsorpasso dello svizzero e accorcia il gruppo, si crea un quartetto.

I primi 2 riscavano un po' di gap. Manzi sembra un po' in difficoltà ma anche Navarro fa fatica con le sue gomme.

Lo spettacolo dei drift in slomo è miele per i nostri occhi da ape (piaggio).

-4: #Marquez è out! Si chiude l'anteriore e il campione del mondo va per terra.

-3: è di nuovo "gioco delle coppie": passa Binder ma finisce lungo; Luthi di nuovo primo. Altro attacco in finale di giro: tutti e due lunghi, la coppia di scorta ri-accorcia. Al terzo tentativo Binder ripassa e si guadagna un po' di gap.

Ultimo giro. Manzi passa Navarro che lo ripassa due pieghe dopo. Stefano ci riprova nell'ultima curva ma lo spagnolo è bravo a chiudere la linea. Niente da fare. Binder vince davanti a Luthi che fa un po' la figura del pollo, terzo Navarro, quarto un ottimo Manzi (che però esce fuori un po' troppo tardi).

Ottavo #Marini, nono #DiGiannantonio, 11mo #Pasini.

Mattia, davvero pretendevi una guida in MotoGP?

Teniamo d'occhio Marini (anche se non ha lo stesso estro del fratello) e #DiGgia che, a mio parere, è il più talentuoso del gruppo azzurro e forse meriterebbe una #VR46.

Ultima nota: anche nel prossimo anno la Moto2 sarà senza controllo di trazione. Un sentito grazie al Pantheon degli Dèi delle due ruote.


MotoGP. Il Gioco delle coppie.


Pronti via e Marquez balza in testa passando il franco-paisà come un tonno e trattandolo come carta straccia. Scontato. Prova a guadagnare e a staccare #Quartararo che non ne vuole sapere e cerca di restargli attaccato. Bene Miller, terzo.

-17 Out #Crutchlow messo a sedere dalla sua recalcitrante Honda.

Dopo #Miller troviamo #Dovi, #Rins, #Morbidelli, #Vinales, #Mir e #Vale. Di questi Dovi sembra, più che altro, voler amministrare le gomme.

E' nel settore centrale che Marc fa la differenza portando a casa qualche centesimo importante.

-13: Fuori #Lecuona che, cadendo, investe #Zarco. La dinamica è PAZZESCA! La #KTM dello spagnolo, scivolando, falcia il francese che, spalle alla pista stava abbandonando il tracciato fra imprecazioni e bestemmie.

Johann, colpito all'altezza dei polpacci, compie un salto mortale all'indietro e ricade faccia avanti. Impressionante. Francese fortunato, avrebbe potuto andare molto peggio.

Poco prima cadeva #Petrucci anche lui alla curva 6, dove tirava un gran vento.

-9 Out #Morbidelli alla 4. Impicca la moto in frenata e gli si chiude l'anteriore.

Per una volta Miller non cede ed è più vicino a Quartararo di quanto il francese non sia a Marquez.

Intanto passeggia #Lorenzo in una specie di carosello di chiusura.

Permettetemi: la scena è proprio sconsolante.

Non è questo il modo in cui vorrei vedere uscire di scena un campione del suo calibro, ma la sua andatura rispecchia la tristezza delle parole che ha usato nell'intervista rilasciata a Suzi Perry quando, alla domanda "Lasci per via degli infortuni?" il maiorchino risponde in una smorfia di sofferenza e risentimento: "No, non solo per quello. Gli infortuni hanno contato, certo, ma anche l'impossibilità di guidare una moto che non è adatta al mio stile di guida ha influito sulla mia motivazione e determinazione a continuare."

Intanto finiscono le cadute e, insieme, le emozioni.

Vince Marquez, secondo Quartararo, terzo Miller (bravissimo) che precede Dovi.

Orrenda la prestazione delle Yamaha Factory: sesto Vinales, ottavo Vale a 20 secondi e fischia dai primi.

Burnout di Lorenzo davanti al suo box. Lo vede e risponde Marc arrivando nella victory square.

No respect.

La considerazione finale è di carattere umano.

Marc è già oggi uno dei più grandi di tutti i tempi. Veloce, scaltro, aggressivo, spettacolare, politicamente abile, un cannibale che mangia tutto e tutti. Vive in funzione della vittoria e per questa è disposto praticamente a tutto. Gli americani la chiamano "attitutde": nel suo caso, però, non è una forma mentis, è uno stato dell'anima, una componente essenziale del suo carattere, un tratto "speciale" del suo #DNA.

E' il numero uno staccato.

Ma per quanto ha vinto e per quanto potrà ancora vincere, non riuscirà mai a coinvolgermi come hanno fatto, prima di lui, #Agostini, #Roberts, #Rainey, #Schwantz, lo stesso #Hayden, solo per citarne alcuni.

Uomini prima che piloti.

Marc oggi è lo stesso "bimbominkia" del 2015. Quello del casino del #GP d'Argentina, quello che per affermare la propria superiorità non deve semplicemente batterti, ti deve anche, in qualche maniera, umiliare sfoderando quel sorriso che assomiglia più a una plastica facciale

che non a una espressione di gioia e solarità. Quello che, anche oggi, passa Fabio Quartararo e poi lo taglia fuori con prepotenza. Era suo diritto (diritto di traiettoria). Non era necessario: il francese, in uscita, aveva dovuto parzializzare.

Il connubio con #HRC assomiglia più a un patto col diavolo che non a un contratto. Brucia i suoi compagni di squadra senza mai un gesto di rispetto per loro. Sa che se li "fa fuori" da HRC li elimina dal motomondiale. Chiedete a Dani #Pedrosa e a Jorge Lorenzo.

Celebro il pilota. Non l'uomo.

Qualcuno mi chiede se Quartararo può essere un rivale.

Ho i miei dubbi.

E' velocissimo ma non ha il killer instinct. Forse gli serve esperienza (e comunque la Yamaha deve colmare il gap di motore) ma al momento non è al livello di Marc. Neanche come personalità.

Per trovare il prossimo rivale di Marc dovremo aspettare il mercato piloti e i primi test.

Un'ultima cosa: pronunciare il nome di Quartararo in francese stretto aiuta a pulire l'ugola. La Borocillina è stata avvisata.


That's All, Folks!


LUDD

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