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MOTOGP - GP DI FRANCIA

La maledizione gallica.



Galli a bocca asciutta anche quest'anno: una strana maledizione davvero. Sono anni che non si vede un francese primo in casa. La maledizione di Selini, Tournadre e Baldé (ultimi vincitori di un GP di Francia nel 1982 a Nogaro nelle classi 125, 250 e 350) si allunga

C'è il sole a Le Mans ed è già una notizia.


SI VA!

Partono bene le due Ducati factory e il gruppo si sgrana ma parte a fionda soprattutto Enea, subito terzo; Binder centra Zarco nella lunga a destra dopo il primo cavatappi ma si salvano entrambi. Pessimo il via di Quartararo che recupera qualcosa in esterna alla 3.


-25 Cade Rins che finisce prima lungo alla prima piega dopo il traguardo, poi plana sulla ghiaia, poi rientra in pista col rischio di tagliare la strada ai due Ducati, poi perde l'anteriore e picchia per terra. Incolume, ma che rischio! Poi torna a casa.


-24 Bagnaia passa Miller, poco dopo cade la KTM di Gradner. La Bestia consolida la terza posizione. Quartararo risale in sesta, l'altro gallo, Zarco è 9o.


-22 Aleix perde per un attimo l'anteriorealla Garage Verte, mi sembra, ma si salva e conserva la quinta piazza.


-21 Va giù Fernandez


A venti giri dal termine questa è la situazione: Bagnaia, Miller, Bastianini, Mir, Espargarò, Quartararo, Marquez, Nakagami, Zarco, Martin. Occhio alle gomme che saranno via via un fattore nel progredire della corsa.


-18 Sembrano allungare i primi tre, Mir resta a una distanza intorno al secondo.


-16 Drop della gomma posteriore per Thriller Miller che viene passato da Enea.


-15 Miller rimane agganciato alla ruota di Bastianini. Mir intanto ricuce il gap e si porta appresso Aleix e Fabio.


-14 Eccallà, l'ho bruciato: cade Mir nell'ultima doppia destra prima del rettilineo dei box: la Raccordement.


-13 Bastianini sulla coda di Bagnaia. La caduta della Suzuki n. 36 apre un gap fra Miller e Espargarò (1.2 secs).


-11 Zarco Passa Marquez. Cade Martin alla 9 e prende fuoco la sua Ducati, subito domato.


-9 Pecco e Bestia se ne sono andati, dei due è Enea che sembra avere qualcosina in tasca. Miller è a quasi 2 secs, Espargarò gli si avvicina.


-7 Bello il sorpasso di Bastianini in staccata alla 3, Pecco lo ripassa alla Chapelle ma poi va lungo alla Garage Vert ed Enea è di nuovo davanti. Erroraccio di Pecco che cade alla Raccordement (come Vale contro Vinales qualche anno fa)!! Una delle rare sciocchezze del pilota factory.


-5 Dal muretto fanno segno a Enea di usare la testa. La battaglia è fra Quartararo ed Espargarò.


-3 Cade Oliveira fra la 3 e la 4 e la sua moto, impazzita in mezzo alla pista, per poco non falcia Policio e Marini.


-2 Si muove molto la Yamaha di Fabio, più dietro anche quella di Marc sembra soffrire con le gomme.


Ultimo giro. Il cronologico di Enea è un orologio svizzero: Hammertime!, Ah no quello è un altro...


Vince LABBESTIA! Davanti a Miller ed Espargarò!

Seguono Quartararo (leader del mondiale), Zarco, Marquez, Nakagami, Binder, Marini e Vinales.


Osservazioni sparse

Io "Quartararò" disse El Diablo, e così fu. Finì quarto.


Galli a bocca asciutta anche quest'anno: una strana maledizione davvero. Sono anni che non si vede un francese primo in casa. La maledizione di Selini, Tournadre e Baldé (ultimi vincitori di un GP di Francia nel 1982 a Nogaro nelle classi 125, 250 e 350) si allunga nel tempo tanto da cominciare a ricordare quella "del bambino" Babe Ruth che costrinse i Chicago Red Sox di Baseball a un digiuno di titoli durato 96 anni: dal 1918 al 2014. Forza ragazzi, avete ancora 56 anni per far meglio!


Vince di nuovo un meraviglioso Bastianini che, oltre ad essere uno straordinario pilota in senso generale, è anche (ve lo avevamo già detto in precedenza) straordinariamente bravo nel settare, ottimizzare e "sentire" l'anteriore della sua Ducati. Parola del suo ingegnere Giribuola. Forse, e dico forse, non è il più veloce del branco di Borgo Panigale, di certo è il più efficace. Probabilmente proprio per questa sua peculiarità.


La caduta di Pecco mi lascia perplesso. Forse sente la pressione di Enea, la responsabilità di essere l'unico italiano "factory" al 100%. Probabilmente sconta, come me, la perplessità di avere una moto ufficiale che paradossalmente va meno delle junior. Fatto sta che fa un errore che vanifica la pole (acquisita con nonchalance) e che non è degno della sua intelligenza. Sarebbe stato meglio lasciare andare Enea, ne aveva di più. Si vincono i mondiali anche con i piazzamenti: Quartararo docet.


Incolore Marquez Sr. (considerando chi è), peggio di lui Policio, desaparecido l'hermano Marquez Jr. Vinales è in top 10 per grazia ricevuta: resta in piedi senza un singolo acuto mentre gli altri lottano e cadono. Non uno spunto dal team Yamaha With U, ma neanche dai ragazzotti del team TECH-3 che però è una squadra francese e quindi risentono della maledizione.


Il resto della pattuglia italiana continua a remare male nelle retrovie. A parte la buona gara di Marini (9o) Bezzecchi finisce 12mo, Di Giannantonio 13mo, Morbidelli e Dovizioso 15mo e 16mo. Ma, come accennato in precedenza, mentre i più giovani stanno cercando il proprio posto nel mondo della MotoGP e devono affrontare mille difficoltà sia dal punto di vista della guida, sia dal punto di vista tecnico, la domanda sull'opportunità di continuare si fa quasi esistenziale per Dovi ed esiziale per Morbido.


Per chi vi scrive, in termini di talento, non esiste gap fra Quartararo e Franco. Ci ricordiamo tutti quando l'italiano insidiava il francese con una moto di un anno e mezzo più vecchia. Certamente le energie di Yamaha sono concentrate su Fabio. Ma questo deve mettere Franco nella posizione di chiedersi se valga la pena continuare con la casa dei tre diapason. Tutti ricordiamo come anche un campione del calibro di Rossi sia stato sacrificato sull'altare di un (perdonate la franchezza) un mezzo rider come Vinales. In questo senso ho sempre più forte la sensazione che Jarvis non sia una buona sponda per gli italiani in MotoGP. Quasi che fosse una questione personale.


Pensare al futuro, Frankie, devi pensare al futuro. Magari andando a scippare il sellino proprio a Maverik in Aprilia. Di certo non aiutano i grandi periodi di distacco dal circus. Dovi e Marq ne sono una eccellente conferma. Stay strong!


Il disastro Suzuki segue i rumors più o meno ufficiali sull'abbandono della casa a fine 2022. La teoria dice che il contratto fra la DORNA e la casa di Hamamatsu terminerà nel 2026 la pratica parla di disimpegno. E l'effetto è duplice: da una parte, come minimo, la squadra finirà per non avere abbastanza sviluppi per rimanere competitiva con l'andare del tempo, portando al "sacrificio" di un campione del mondo (Mir) e di un elemento di spettacolo (Rins); dall'altra

l'impoverimento del field rischia di diventare un problema organizzativo. Già oggi Ducati fornisce quattro teams. Il che significa che 8 piloti su 24 sono garantiti da una sola marca: un terzo. Il venir meno di Suzuki peserebbe come un macigno sulla credibilità della classe regina del mondiale e sul motomondiale in generale.


A guardare bene, servirebbero anche piloti che non siano spagnoli o italiani. In questo senso, per fortuna che c'è il paisà con la baguette!


Sono anni che dico che il modo di DORNA di gestire il mondiale è quantomeno discutibile. Vorrei essere smentito da un bel "coupe de theatre": che ne so, l'annuncio di Triumph e Kawasaki che entrano nel mondiale, la rinuncia a qualche GP spagnolo per sbarcare da altre parti o semplicemente per rinunciare a qualche trasferta e aiutare i team coi costi e invogliare nuovi competitors. Staremo a vedere. Senza Suzuki non si può fare.


A maggior ragione se continua l'involuzione prestazionale in casa KTM e l'impasse di tutte le Yamaha che non abbiano la tabella numero 20.


Più in generale, anche in considerazione del contesto storico, occorre un salto di qualità, probabilmente uno scatto di mentalità perché, se ci pensate, altri due grandi players hanno smarcato quello che dovrebbe essere il campionato più importante e rappresentativo del mondo delle due ruote: Petronas e Aramco.


In questo quadro che volge al mesto spiccano due bellissime realtà: Bastianini e Aprilia. Sono due realtà italiane. Che ci rendono orgogliosi.


E forse sono anche il segno che Italians do it better.


Volontari?


Si impacchetta tutto e si va in Toscana, al Mugello. Ci si vede là, nel calore della torcida giallo 46 e i suoi mitici fumoni!...


Ah, no. That's All, Folks!


LUDD


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