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  • Immagine del redattoreLUDD

GP DEL QATAR - NEL NOME DI FRANCO

MotoGP 2022, si riaccendono i motori. E le emozioni.


La fredda cronaca.

(Brr!)


VIA! Volano subito schiaffi fra Bastianini, Martin, Espargarò, Marquez e Binder.

Mir è già lì col motorone nuovo, Bagnaia è rimasto infognato nelle retrovie.

Alla fine è il secondo hondista a prendere la leadership.


2o. Marquez ci prova ma va lungo e Policio si riprende la prima posizione.

Quartararo lotta intorno all'8va posizione, Bagnaia sembra voler risalire, è 10mo; le VR46, invece, sono attardate come molte delle Yamaha.


4o. Impressiona la scioltezza con la quale la KTM è scattata al via ma anche come Binder tenga la terza posizione in scioltezza.


5o. I primi 10: Pol Espargarò, Marquez, Binder, Mir, Bastianini, Aleix Espargarò, Martin, Rins, Quartararo, Bagnaia.


6o. Errore di Marc che finisce lungo in curva 1 e lascia la posizione a Binder. Solido e aggressivo il Bestia che avvicina e poi brucia Marquez in curva uno, in staccata.


8o. Anche Aleix è sugli scudi: secca Mir alla staccata prima del rettilineo. Bezzecchi vola fuori nella stessa curva, peccato stava andando piuttosto forte.


Sono quasi tutti partiti con la posteriore morbida: chi l'ha usata troppo e chi la sta gestendo?


9o. Bagnaia passa El Diablo. Miller si ritira.


10o. Giro veloce di Aleix con l'Aprilia. Out il marchesino (Marquez jr) in curva uno.


11o. Fuori anche Oliveira in curva 1. Occhio alle anteriori.


12o. Brutta la scemenza di Bagnaia che forza il sorpasso su Martin in curva 1 e scivola buttando fuori il compagno di marca del team Pramac. Fairplay: Pecco si alza e si va a scusare, i due si abbracciano.


13o. Binder sembra cedere: Bastianini e Marquez gli sono sopra. Il Bestia passa, finisce un po' lungo ma alla fine riprende la corda e va. Marquez sembra voler attendere giusto come "El Buitre" del Real Madrid di qualche anno fa.


15o. Policio ha un secondo su Enea che accorcia ma sembra un po' impiccato con l'anteriore un po' ballerino. Occhio alle gomme!


16o. Aleix attacca il Marchese ma anche Mir sembra pronto a ricucire il suo gap dai primissimi.


17o. Marquez ancora lungo in curva 1. Aleix lo passa alla penultima. Intanto Bestia ha preso Pol.


-5 L'anteriore di enea sembra soffrire un po' ma a lui sembra non importare.


-4 Passa il BESTIA! Pol prova a resistere in curva 1 ma stacca tardissimo ma finisce ancora più lungo! Ora è terzo!


-3 Bastianini, Binder, Policio, Aleix, Marquez, Mir, Rins, Quartararo, Zarco, Nakagami.


-2 Una "slomo" su Bastianini evidenza una sofferenza sulla spalla sinistra della sua anteriore ma lui va. Continua a perdere contatto Marquez ormai nelle grinfie di Mir. Aleix Sulla coda del fratello.


Ultimo Giro. Binder si avvicina tantissimo ma non basta, Il Bestia ce la fa!!!!

Che Gara, Enea!!! Lacrime ed emozione al box Gresini.

E qui.


La povera disanima


Non ho voluto commentare i test perché si rischia sempre di passare per un azzeccagarbugli qualsiasi. Si proverebbe a indovinare basandosi su tempi chiaramente poco rilevanti e alla fine tutto si risolve, troppo spesso, in meri giudizi estetici se non si hanno sottomano cronologici, microsettori e magari qualche foglio di telemetria.

In pratica è come andare a una sfilata di moda per donne a rotelle o da Hooters ma senza panini.

In compenso, questo primo weekend di gara evidenzia alcuni trend degli ultimi anni e alcune criticità la gestione delle quali ci dirà chi combatterà per il titolo e chi resterà a guardare.


La prima cosa vorrei evidenziare è il perdurare di mancanza di prospettiva di Yamaha. Sembra paradossale ma il sorpasso di Zarco sul traguardo è uno schiaffo che Quartararo farà fatica ad assorbire. Il rischio è che si ripeta, molto prima di quanto dovrebbe, il caso Rossi. Un Campione del mondo abbandonato a sé stesso, inascoltato.

Ma in Yamaha sembra funzionare così: "La moto è questa e con

questo ti arrangi".

"Ma servirebbero più cavalli!" - "La moto è questa".

"Ma servirebbe più stabilità all'anteriore!" - "La moto è questa."

"Ma servirebbe la leva del cambio!" - "La moto è questa."

"Ma servirebbero le ruote!" - "La moto è questa."

Si scherza, naturalmente, ma fino ad un certo punto. La mancanza di cavalli era stata evidenziata già nella passata stagione ma poco o nulla è stato fatto e oggi Diablo e soci erano ridicolmente ultimi in top speed. E la classifica finale di questo primo appuntamento è lì a provarlo.

Jarvis, dal canto suo, non sembra avere il manico che serve (e neanche questa è una novità) e il mondiale 2021, ad oggi, sembra più un exploit che altro.

E poi diciamocelo, Jarvis sta lì solo per la raccomandazione di Tony Stark.

Vedremo cosa accadrà, ci sono ancora 20 gare ma...


Honda, per una volta, sembra aver lavorato bene con entrambi i piloti. La moto è veloce, affidabile, buona in percorrenza, migliorata di motore, guidabile anche per chi non è Marc Marquez. Pol Espargarò viaggia bene in prima posizione, subisce l'attacco del compagno ma restituisce il favore una curva dopo e fino a 3 giri dalla fine controlla la gara. Il sorpasso di Bastianini lo induce all'unico errorino di una gara fino a quel momento perfetta. Gli costa una piazza oltre alla perdita della leadership, ma non il podio. Bravo Policio.

Marc, dal canto suo, sembra forse aver messo a posto il problema all'occhio ma, come evidenziato in alcuni GP dello scorso anno, paga la fatica soprattutto alla staccata alla fine del rettilineo. Non finirò MAI di dire quanto avevo ragione nel maledire la sciocca voglia di risalire in moto subito dopo la caduta in spagna ormai due anni fa. E la mala gestione di un padre che non mi è mai sembrato un'aquila. Mi ricorda un po' quello di Djokovic. Ma almeno quest'ultimo non fa da manager al figlio.

Speriamo che il Cabroncito riesca a recuperare, altrimenti ho paura che sarà condannato a vincere i suoi soliti GP (il Sachsenring, per dirne uno) e poco più.

Nakagami e Marquez jr da rivedere.


Suzuki. La nuova specifica di motore sembra aver avvicinato le Blu-Nippos a quelle davanti. Joan finisce vicino al podio, Rins non cade e va a punti. Tanta roba ma non abbastanza. Manca ancora il fattore "Mir": quello che permette di indovinare la gomma giusta e di usarla in maniera ottimale per uscire negli ultimi giri di gara.

Work in progress. E se poi Davide Brivio dovesse...


KTM sembra aver fatto la scelta che fecero altre marche negli anni scorsi: quella di puntare su un pilota in particolare. È solo una prima impressione, per carità, ma il gap di prestazione fra Binder e gli altri piloti della casa austriaca appare davvero troppa per sfuggire a questo tipo di lettura. Brad parte a razzo, sistema brevettato presso il Jet Propulsion Lab della NASA,

e battaglia fra i primi fino all'ultimo (ossimori ne abbiamo? Si.), quando rimonta fortissimo su un Bastianini in gestione. Gran prestazione.

Out Oliveira, Gardner e Fernandez finiscono attardati.


Aprilia. Direi le stesse cose appena dette per KTM se non fosse che le moto sono solo due e una la guida Vinales, che quando le cose non vanno per il meglio pare che ti faccia un favore a girare con gli altri. La moto, in mano ad Aleix, sembra aver fatto un bel passo in avanti almeno in condizione di gara. Spero siano programmati interventi "strategici" nel corso della stagione, forse più di motore che altro visto che la ciclistica sembra davvero di eccellente livello.

E magari un altro pilota al posto di un Maverik spento e irritante.


La pattuglia Ducati è difficile da giudicare. Miller out quasi subito per problemi di elettronica. Pecco alle prese con uno dei pochi errori della sua giovane carriera. Oltretutto ai danni di un compagno di marca, l'incolpevole Jorge Martin che, almeno in prova, era andato fortissimo. Peccato perché la moto nuova ha certamente bisogno di girare. La nuova "spec" di motore sembra favorire una buona erogazione rispetto alla brutalità dell'unità 2021. L'appuntamento è rinviato, ma intanto si parte da 0 punti per il team factory.

I ragazzotti del team VR46 non hanno brillato. Meglio Bezzecchi, almeno fino a quando non è uscito. Marini non emerge; spero non suoni come "lesa maestà" ma ho la sensazione che Luca palesi dei limiti oggettivi: non ha il talento di Valentino e non riesce a cucirsi una sua propria identità e "range di performance".

Forse manca qualcosa in termini di guida tecnica. Forse mancano i soldi arabi. Fatto sta che, al momento, sono molto indietro.

Il Team Gresini, invece, va. Azzo se va! Non male il debutto di Fabio Di Giannantonio, stre-pi-to-so enea. Il primo accumula giri, esperienza e punti il secondo parte bene, tiene botta nei primi giri per poi emergere mettendo a frutto la media posteriore (come diciamo sopra, quasi tutti gli altri hanno usato una soft): passa Marquez, Binder, Policio, gestisce i tentennamenti dell'anteriore e va a vincere con stile e cattiveria.

Meravigliose le lacrime sue, di Nadia, del team.

E le mie.

Chapeau.

Da notare la dichiarazione di Alberto Giribuola, capo tecnico di Enea, che ad una domanda del team di commento di sky sport England, "Qual'è la qualità di Bastianini che più ti ha impressionato" risponde "La sensibilità e la capacità di Enea di gestire l'anteriore, soprattutto quando degrada. Dove gli altri rallentano, lui si adatta e compensa." (Questo il senso).


Ci siamo divertiti, ci siamo emozionati, abbiamo celebrato 3 vittorie italiane nelle tre classi.

Ho visto mondiali partire peggio. Speriamo solo che nessun DORNA... si svegli e faccia casini.


Appuntamento in Indonesia in contemporanea con la F1.

Faremo in modo di esser qua e là, facendo ricorso al dono dell'ambiguità.

(Ah, no).


THAT'S ALL, FOLKS!


LUDD

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