Morbido una fava!
"Joan Mir ha 23 anni ed è un pilota di gran tecnica e sensibilità , di intelligenza sopraffina. È veloce anche quando sembra fare la formichina, decide che è tempo di vincere una corsa e lo fa, decide di amministrare e lo fa. Un campione. Con le stigmate dell'anti-eroe. E per questo ci piace di più."
Per oggi sarò sintetico: immagini e commenti dedicati alle due stelle nascenti del motociclismo mondiale.
Perchè un bellissimo GP di Valencia, in definitiva, si riduce nelle immagini di un pilota che pensavo fosse molto forte ma non COSI' forte (Joan Mir) e un altro pilota che pensavo fosse davvero forte ma non COSI' forte (Morbidelli).
E così, mentre, Ducati rischia di vincere il mondiale costruttori grazie all'intelligenza, alla sostanza, alla professionalità e alla bravura di Andrea Dovizioso che certo non è stato aiutato dal suo disgraziato team, mentre Yamaha deve ripensare il suo rapporto con Jarvis e tutte le disgraziate decisioni prese nel corso di questi ultimi anni, mentre bisogna chinare il capo e riconsiderare il valore di alcuni piloti come Marquez jr, i due Espargarò e guardare a muso duro il futuro del Dottore, ci troviamo a celebrare le nuove fantastiche leve della MotoGP.
Joan Mir ha 23 anni ed è un pilota di gran tecnica e sensibilità , di intelligenza sopraffina. È veloce anche quando sembra fare la formichina, decide che è tempo di vincere una corsa e lo fa, decide di amministrare e lo fa. Un campione. Con le stigmate dell'anti-eroe. E per questo ci piace di più.
Davide Brivio (& company) gli mette a disposizione una moto pazzesca, che sembra aver acquisito tutti i punti forti di ogni singolo competitor, shakerato il tutto e confezionato un capolavoro di raro equilibrio. la Suzuki GSX-RR 2020 è bella, veloce, agile, facile da settare e, in più, consuma bene le gomme. E Brivio veniva da Yamaha (per dire).
Mir fa un salto di qualità che non mi aspettavo: era un pilota veloce, come dicevamo, e nel giro di pochissimo è diventato un pilota vincente. E Vinales muto. Ha senso della gara e dominio sui suoi istinti di pilota di moto, uniti alla micidiale scelta di tempo nei sorpassi. Corretto ma tosto, nel dogfight è davvero una gran brutta gatta da pelare.
Prima della stagione mi aspettavo molto dalla casa di Hamamtsu ma pensavo che i due piloti non fossero ancora maturi per combattere per il mondiale. E invece... Smentito e pronto a chiedere scusa. Pensavo ci sarebbe voluto più tempo ma no, Mir e Rins hanno dimostrato competitività , costanza e intelligenza da veterani.
Che gran Team!! Congratulazioni, semplicemente straordinari.
E poi c'è quello che si rompe i maroni di essere considerato il bravo guaglione di turno e mostra le palle al resto del mondo. E il mondo esclama "OOOOH!"
Morbido lo è solo nel nome, anzi nel nomignolo, e solo per un paio di circostanze sfortunate non sarà in grado di contendere il titolo a Joan in Portogallo: il tamponamento di Zarco in Austria e la rottura del motore in Andalusia.
E così, mentre tutti si affannavano a esaltare Quartararo e i suoi successi iniziali, Morbido lavorava sulla moto più vecchia del quartetto Yamaha e piano piano risaliva la china. Ora il brasiliano di Roma fa sedere il Dottore al banco, buca le ali a Top Gun ogni volta che vuole e lima le corna del Diablo (che ultimamente, più che altro, sembra un coniglio bagnato di avvocatesca memoria).
E quando pensavamo che fosse "solo" un front runner, uno capace di vincere, si, ma solo se parte davanti e allunga, ecco il dogfight di oggi con Miller all'ultimo giro. Roba da cardiopalma, da pelo sullo stomaco, altro che front runner! (Foto dalla 5 alla 11).
Che la testa ti regga Franco, perchè di quelli come te ne nascono pochi. In un secolo.
Per oggi mi fermo qui, domani analizzeremo anche Moto2 e Moto3. Oggi era giusto e, anzi, necessario onorare queste due "Young Guns" sperando che siano lì anche il prossimo anno a dar del filo da torcere a Marquez e ai vecchi skillati del circo.
That's All Folks!
LUDD
PS. Ma Jarvis lo mangerà il panettone?
Hmmm...