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MOTO GP - GRAN PREMIO DI SAN MARINO

Grand'Italia a Misano? Mi sa si.




"Morbido va (mentre Quartararo cade due volte), Valentino regge fino a sei giri dalla fine cercando di gestire al meglio il suo "rebus gomme domenicale" (gira con doppia media mentre Morbdelli ha una dura al posteriore) e Pecco stupisce. A poco meno di 10 giri dalla fine, il giovinotto di casa Pramac passa Rins poi Miller, poi passa Vale e si inchioda al secondo posto."

Avete ragione, denunciatemi per il titolo. Rinuncio anche a un avvocato difensore.


In compenso è bellissimo rivedere Pecco back in action anche se, quando scende dalla sua Ducati, deve aiutarsi con una gruccia per camminare. Ma Bagnaia se ne frega e quando poggia il sedere nel suo ufficio a due ruote è una furia.


E mentre Yamaha conferma la gestione suicida di questi ultimi anni (con l'eccezione, forse, di Morbidelli) quello che si vede lì davanti è un piacere per occhi tricolori.


Morbido va (mentre Quartararo cade due volte), Valentino regge fino a sei giri dalla fine cercando di gestire al meglio il suo "rebus gomme domenicale" (gira con doppia media mentre Morbdelli ha una dura al posteriore) e Pecco stupisce. A poco meno di 10 giri dalla fine, il giovinotto di casa Pramac passa Rins, poi Miller, poi passa Vale e si inchioda al secondo posto.


Nel frattempo scompaiono Vinales e Quartararo. Le Ducati ufficiali sono fantasmi rossi che, da bravi emiliani, sembrano covare rancori nei confronti della pista romagnola. Dovi è ottavo. Per trovare Petrucci serve un rabdomante.


Molto bene le Suzuki che escono un po' alla distanza (come accade spesso) e contendono fino all'ultimo il podio italiano. Anzi, proprio all'ultimo giro Mir fredda Rins e poi Rossi nonostante una bella battaglia al Tramonto.


Alla fine un dominante Morbidelli vince davanti a Mr Incredible Pecco Bagnaia e, per l'appunto, Rins. Quarto Vale.


Per fortuna della casa del Diapason, non sono io il presidente. Altrimenti Dio solo sa i calci che avrei sparso sui sederi del management Yamaha. Anni buttati nel cesso nella ricerca senza senso di un sostituto di Valentino in Vinales.


Bisognerebbe ricordare a questi signori l'abissale differenza che corre fra un pilota veloce e un pilota vincente. Vinales è un pilota veloce ma non un vincente. Quartararo? forse. Ma da quando è balzato in testa al mondiale ha cominciato a mostrare un "braccino" più tennistico che motociclistico. Non vince più, cade spesso; spero per lui che sia parte del processo di crescita. Va ricordato che i fenomeni che lo hanno preceduto, alla sua età, avevano già un'altra camminata.


In prospettiva di un ritorno di Marquez, che non finiremo mai di compatire per la stupidità dimostrata in pista e fuori in occasione dell'avvio di campionato, i nomi caldi sono quelli di Pecco Bagnaia e di Franco Morbidelli.


Tanto per farci qualche altro nuovo amico, continuiamo anche la nostra crociata (bonaria, sia chiaro) contro Honda.


Sono anni che sostengo che Honda applica una politica assurda sul piano dell'etica sportiva. Ha costruito e sviluppato una moto in funzione di un unico pilota. Una moto che NESSUNO riesce a guidare eccetto Lui. Non c'è riuscito Pedrosa, chi ha rimesso la carriera Lorenzo, Si è bruciato (forse definitivamente) Marquez piccolo.


Folle se non stupido. Ora non hanno neanche un pilota in grado di lottare per il mondiale. E anche Marchi che sono storicamente anni luce dietro l'ala dorata, oggi campano quasi di prepotenza nei loro confronti, Male male.


MOTO3


Girano vorticosamente gli zanzaroni della classe inferiore. È sempre divertente vederli uscire dalla curva del tramonto e litigarsi ogni centimetro di pista per una posizione. Poi, però, ci sono quelli che non capiscono la differenza che passa fra "pilota" e "kamikaze".

Questa volta (ma non è la prima) è il turno di Garcia, che butta giù Vietti, fra gli altri. Cade Arenas e, all'appropinquarsi della seconda parte del campionato, la cosa non ci meraviglia. Migno non riesce a tenere il ritmo, lo stesso dicasi per quasi tutti gli altri italiani. Alla fine McPhee precede Ogura e Suzuki. Buono Arbolino, 6o anche se prometteva meglio. Bene Fenati, 8vo, Foggia è nono, Migno 10mo. Nella generale Ogura davanti a McPhee e al giapponese con la piadina, tutti in 31 punti, anyone's game.


MOTO 2


Altra musica. Il dominio tricolore è pressoché totale. Dopo le prime fasi, Marini, Bezzecchi e Bastianini mettono su la faccia da proprietari del circuito e dominano fino all'ultimo. Bella la battaglia fra i due del team VR46 con brivido per Luca a poco dalla fine. Della serie "tutto è bene ciò che finisce bene", la 10 perde un secondo in una esitazione che poteva risultare fatale ma poi si riprende e chiude primo. Bastianini si avvicina ma non abbastanza per guastare la festa ai primi due. Gara quasi perfetta, chapeau.

Attenzione, Marini, in effetti, mette a segno un doppio colpo perché oltre a vincere, approfitta del forfait di Martin (positivo al COVID) e prova a scappare in classifica generale.

A proposito: occhio a Enea, che nella zona interviste dichiara di non stare troppo bene (raffreddore) e... e non dico altro.


That's All, Folks!


Alla prossima!


LUDD

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