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FORMULA 1 - GP D'ITALIA

  • Immagine del redattore: LUDD
    LUDD
  • 6 set 2020
  • Tempo di lettura: 6 min

Mercedes: come disse il grande Confucio, non tutte le ciambelle riescono col bucio.



La Formula uno celebra un Gran Premio al limite della follia. E conferma tre cose che mio padre diceva sempre:


1 - Tutti hanno almeno una chance.

2 - A volte essere bravi non basta, occorre essere perfetti.

3 - Nella vita non ci vuole solo fortuna, occorre anche tanto, tanto culo.


Liquidiamo subito il capitolo Ferrari in poche righe: Non va sul dritto, la scaricano di ala ma non genera abbastanza carico per, evidentemente, ottimizzare l'utilizzo delle gomme e per avere la necessaria "tranquillità" nell'affrontare i curvoni veloci. Durante i giorni pre-gara il problema si era evidenziato nelle due di lesmo, oggi in parabolica. Vettel, che era partito con le bianche, prima rema, poi si si arrende a un problema ai freni (posteriore sinistro) che addirittura lo obbliga un lungo in prima variante (con relativo investimento dei dissuasori in polistirolo) e a finire il giro a rallentatore, quasi "senza pedale". Leclerc rema, consuma subito le sue gomme (è il primo al pit) per poi arrendersi al suo cavallino imbizzarrito alla fine del giro di riavvio. Perde il posteriore in parabolica, pendolo, sabbia, protezioni. Fine dei giochi.


Facendo il punto: la macchina, studiata per generare tanto carico (a quanto ci avevano detto), occorre scaricarla eccessivamente per ottenere una performance decente sui circuiti più veloci. Ma il grip generato dalla vettura in senso aerodinamico e meccanico, non basta per renderla guidabile nelle curve veloci. Quindi: non è veloce, non ha grip e non è affidabile. Come dicevamo oggi in uno dei nostri commenti sui social: "Chi ha progettato la SF1000? Mr. Magoo?"


Tornando a noi. Il momento chiave della gara è il ritiro di Magnussen, in panne all'uscita dalla parabolica. Safety car e pit lane chiusa. Giovinazzi e Hamilton entrano comunque: verranno sanzionati con 10 secondi di stop. Poco dopo il riavvio Leclerc perde il posteriore, come dicevamo sopra. Botto durissimo, pilota illeso (per fortuna) ma bandiera rossa e stop alla corsa per permettere il ripristino delle protezioni.


Si riparte dalla griglia qualche minuto più tardi e con le posizioni acquisite prima dello schianto della rossa monegasca. Il GP cambia faccia e, proprio come diceva mio padre...


TUTTI HANNO ALMENO UNA CHANCE


Gasly, per esempio. Approfitta del casotto generato dall'incidente di Leclerc, passa un imperfettissimo Stroll che, pure, si era trovato miracolosamente a ridosso di Hamilton al momento della ripartenza, e automaticamente passa in testa al momento della penalità di Lewis. Resiste al ritorno forse un po' tardivo di Sainz ed esplode, giustamente, di gioia al momento del taglio del traguardo. Standing Ovation ahò, Barvò, Chapeau, tutto rigorosamente con le maiuscole.

E io, a quel punto, ho dedicato un pensiero a Helmut Marko che nella gestione del parco piloti RedBull - ToroRosso/AlphaTauri si dimostra, a mio parere, non all'altezza. Non che Albon non meriti la sua attuale guida, semplicemente non si può giocare a fare Dio con le vite e le carriere di tre piloti che sono più o meno allo stesso livello.

Mi ricorda un po' il nostrano Zamparini...

A Mugello che succederà? Togliamo Albon e rimettiamo Gasly? E Max che ne pensa?

Comunque, l'Alpha Tauri compie il secondo, meraviglioso, emozionante miracolo della sua storia dopo quello cui diede vita Vettel, sempre a Monza, qualche anno fa. Che volete di più?

Nota tecnica: è l'unica vettura "a muso largo" in grado di tenere il passo delle più magre Mercedes, Racing Point, McLaren e Renault.


Oggi anche Carlos ha avuto una chance ma è riuscito ad avvicinarsi al francese troppo tardi; forse un piccolo errore di strategia e qualche sofferenza di troppo per sorpassare un gagliardo Kimi dopo il secondo via. Alla fine arriva vicinissimo ma non abbastanza da attaccare il francese. Corsa eccellente, la sua: solido, concentrato, determinato, velocissimo da subito, almeno due bei sorpassi, assecondato da un'ottima macchina. Bravo Carlos. Sarebbe servito un altro giro ma, chissà, con quei segnacci sull'anteriore destra...


Di questo ragazzo mi è piaciuta tantissimo la delusione per non aver vinto a scapito della felicità dell'essere arrivato secondo. Si chiama "spirito vincente" e se lo sai mettere a frutto può diventare "ESSERE" vincente. Mica 'na caccola! (Come si dice dalle parti di Bressanone).


A VOLTE ESSERE BRAVI NON BASTA, OCCORRE ESSERE PERFETTI


E possibilmente evitare errori grossolani.

La Mercedes è di un altro pianeta, è evidente, ed Hamilton è di un'altra galassia; almeno rispetto al suo compagno di squadra.

A Monza hanno scelto una linea generalmente conservativa ma avrebbero vinto comunque se Bottas non si fosse incartato al primo via e se non avesse avuto qualche problemino in corso d'opera. Aggiungiamoci il fatto che il team continua a dirgli di star calmo e "prudente" ad ogni Gran Premio (qualcuno giura di aver visto il magnete di San Cristoforo sul suo cruscotto), che lui non trova mai il coraggio di mandare a defecare tutti e provare a insidiare il compagno ed ecco che, come al solito, gli si materializza il destino degli uccellini che seguivano Pollicino: raccogliere le briciole.

Val, i team radio polemici non servono se poi non fai valere le tue ragioni con Toto.


Avrebbero vinto anche questa volta, dicevamo, se non si fossero viste un altro paio di "smagliature" in casa Wolff. Hanno tenuto una macchina più "carica" aerodinamicamente (occhio, potrebbe essere una delle conseguenze a lungo termine della paura di Silverstone) e meno veloce in rettilineo con la conseguenza che se devi ripartire da dietro tocca soffrire un bel po' fra turbolenze e riscaldamento di gomme e motore per risalire la china. In più c'è da considerare la svista di Hamilton, ma anche della "wall crew", che non vede i segnali di chiusura della pit lane al momento del ritiro di Magnussen.

Risultato: 10 secondi di stop and go, ripartenza dal fondo e l'impossibilità di una rimonta in stile "Astronave Tedesca". In sostanza, Valteri 5o e Lewis 7mo. Roba da matti.

Quindi: bravi come al solito, velocissimi come al solito ma non perfetti. E la notizia è che per una volta la gara non la vincono loro..


NELLA VITA NON BASTA LA FORTUNA, OCCORRE ANCHE TANTO, TANTO CULO.


Il Moro di Stevenage non è un tipo sfortunato. Anzi. Nel peggior GP della stagione, quelli che lo potevano insidiare nel mondiale sono fuori dalla lotta per la vittoria. Bottas arranca dietro alle posizioni da podio incapace o impossibilitato a far di più. Max si ritira per problemi al motore. Viene fermato prima di far danni più gravi.

Neanche Stroll è uno sfortunato. A prescindere dal fatto che suo padre è Paperon de' Paperoni dopo il lifting, si trova per le mani una posizione non proprio guadagnata con le prestazioni in pista. Secondo dietro a Hamilton, sbaglia la ripartenza facendosi passare anche da Giovinazzi e Raikkonen ma comunque finisce terzo per mancanza di avversari: Norris (4o) oggi non efficace come il compagno, di Bottas abbiamo già detto. Fatto sta che alla fine precede, e di parecchio, Perez che pure aveva dimostrato di essere più veloce in tutto l'arco del week end. No, non un giovanotto sfortunato.

Sotto, ragazze! Il tipo mi è belloccio, di buona famiglia e ha ha la fortuna di Gastone Paperone, tanto per rimanere in tema Disney.


Oggi chiudo con un'unica nota.

Ascrivibili alla categoria "miracoli":


a. L'ottima undicesima piazza di Latifi a cui, peraltro, Race Control aveva dato il via martedì scorso. No, dai, scherzo: bravo Nicholas, davvero bravo. Contro tutto e tutti.

Anche contro il tuo talento.


b. Se si scorre la classifica notiamo le Williams davanti a Ferrari e RedBull. E adesso mi accorgo che mi serve un'unità di rianimazione.


c. Giovinazzi per una volta si può sentire come Hamilton. Anche se solo per il comune errore al momento della sospensione della gara. È comunque qualcosa...


d. Suona l'inno di Mameli sul podio grazie alla scuderia di Faenza. Sono stracontento per loro, davvero, ma da quando sono passati in area RedBull li sento un pochino meno "miei".


Un'ultima cosa. Onore ai ragazzi dell'Alfa Romeo: si battono come leoni pur con vetture non competitive; dopo una fantastica gestione delle situazioni pre e post ripartenza fanno il possibile per resistere anche se poi sono costretti a cedere via via il passo al resto della truppa. Peccato, il biscione meritava qualcosa di più. Nonostante il background Ferrari.


That's All, Folks!


Alla prossima!


LUDD



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