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F1 - GRAN PREMIO DI TOSCANA

La dura vita del maggiordomo.




"Eppure Bottas ha perso, nel corso del tempo, tutto quello che avrebbe potuto perdere. La freddezza, forse l'intelligenza, sicuramente l'aggressività che avrebbero potuto (sia pur parzialmente) chiudere il gap di talento che Lewis vanta nei confronti di Val, tanto per cominciare."

A meno che tu non sia al servizio di Bruce Wayne o di qualche altro personaggio iconico, famoso e ricco, la vita del maggiordomo è davvero molto dura e regala anche poche soddisfazioni.


Chiedetelo a chi, al momento, fa questo mestiere alla Casa Bianca. Troppo difficile? Ok, allora chiedetelo a Valtteri Bottas. Maggiordomo assunto da Mercedes per casa Hamilton, il finlandese si sacrifica il primo anno per aiutare il Moro di Stevenage a vincere il mondiale. Forse covando l'idea che poi sarebbe arrivato il suo momento.

Ma il momento non arriva mai, se non saltuariamente, quando si tratta di rimediare a uno dei pochissimi errori di Lewis.


Una situazione del genere richiede una pazienza da leopardo (direbbe Daniele Silvestri) ma soprattutto ti porta a perdere fiducia. Ti mette in una costante situazione di sottomissione.


Per carità, la tua sottomissione è retribuita alla grandissima ma, se hai scelto di fare una carriera sportiva, di fare il pilota (che vive per battere, in primis, il proprio compagno di squadra) la scelta diventa frustrante. Capisco di più Ricciardo che si va a rimettere in gioco pur di non fare il tirapiedi a Verstappen.


Fatto sta che Bottas ormai vive rassegnato nell'oro. Guadagna cifre che molti di noi vedranno solo nei film, fa un mestiere che tutti gli appassionati di motorsport vorrebbero fare almeno una volta nella vita, vede ambienti, paesi, donne che la maggior parte di noi sogna. Eppure...


Eppure Bottas ha perso, nel corso del tempo, tutto quello che avrebbe potuto perdere. La freddezza, forse l'intelligenza, sicuramente l'aggressività che avrebbero potuto (sia pur parzialmente) chiudere il gap di talento che Lewis vanta nei confronti di Val, tanto per cominciare.


Per come sono fatto, probabilmente mi sarei "sacrificato" un paio d'anni lì e poi me ne sarei andato a far qualsiasi altra cosa. Un'altra categoria? Un'altra squadra? Si avrei comunque tentato di vincere qualcosa. Ma avrei potuto anche darmi all'entomologia... l'entomologo più ricco del mondo.


E invece il finnico prende pizze a ogni gara. E quando, almeno in qualifica, fa meglio del compagno, il giorno dopo succede qualcosa che lo relega di nuovo, per l'ennesima volta, dietro: a mangiar tonnellate di polvere. No, ripeto, non è una vita di merda ma ci assomiglia.


E anche nella gara con più bandiere rosse che nella parata militare a Mosca sotto Nikita Krusciov, che celebra l'ebrezza di un circuito spettacolare da guidare, nello spettacolo del preappennino toscano, davanti alla decadente bellezza della Ferrari più lenta di sempre, in occasione del millesimo gran premio della rossa, con la fortuna che ti da ben tre possibilità di stare e/o passare davanti al tuo compagno, alla fine fallisci.


Lewis è più forte. Vero.

Ma era anche più forte di Rosberg e tuttavia Nico ha battuto il rivale. Altre palle Val, altre palle.


Pensate che goduria: siete in Italia, sul circuito di proprietà della azienda automobilistica più famosa del mondo, nel GP che dovrebbe celebrare la sua forza e longevità e voi, da sfavoriti, approfittate degli episodi e andate a vincere. E invece...


E invece vince Hamilton. Davanti al suo maggiordomo e a un bravissimo Albon.


La gara in se' non ha mai storia. Nonostante i botti che farebbero invidia a un capodanno cinese, nonostante l'orrore delle Ferrari che rischiano il sorpasso anche da parte di Russell, nonostante un totale di tre partenze, due safety car, due ripartenze in movimento e due bandiere rosse, ogni volta Hamilton ha premuto sull'acceleratore e se ne è andato. Vi do un parametro: al primo giro dopo la prima ripartenza Leclerc fa un miracolo e transita terzo. A oltre 3.5 secs dalla Mercedes n. 44.


La prima bandiera rossa nasce dal casotto portato da Verstappen e dal crollo della sua PU pochi metri dopo il via. Tutti passano indenni alla San Donato (curva 1) ma poi Stroll e Sainz si toccano alla Luco (curva 2), nel casino generale Gasly rimane stretto fra Grosjean, a destra, e Kimi a sinistra. Cocci ovunque.


Si riparte e la safety car crea il panico. Spegne le luci solo all'ultima curva, la Bucine, non permettendo a Bottas di rilanciarsi prima del traguardo perché altrimenti sorpasserebbe la SC prima che rientri a i box e perché darebbe troppa scia al suo compagno che lo passerebbe prima di curva uno. Il finlandese traccheggia fino al traguardo poi accelera. Dietro è tutto un "spingi e frena" fino a quando una Haas non frena troppo davanti, Giovinazzi gli va addosso, Kimi frena troppo tardi (da dietro) e innesca una carambola devastante (e con grandi rischi). Alla fine restano fuori Giovinazzi, Latifi (incolpevole davvero), Magnussen, Sainz e Ocon poco dopo.

E cocci ovunque.


Cosa avrebbe dovuto fare la direzione corsa? Facile: far spegnere le luci alla SC almeno quattro curve prima: Bottas avrebbe rallentato compattando il gruppo per poi accelerare senza la possibilità di sorpassare Mylander, allungando il pelotòn ed evitando, così, i pericolosissimi tira-e-molla che hanno innescato il pauroso incidente di centro gruppo. Basterebbe avere della gente con esperienza di pista in race control o, in alternativa, persone pensanti. Gente in grado di comminare meno penalità del cavolo e a cavolo, per prediligere un pensiero più vicino a quello dei piloti. Il che servirebbe anche ad evitare vaccate da parte degli stessi.


Bandiera rossa, si riparte, solita musica: Mercedes davanti, Hamilton davanti a Bottas, Hamilton allunga e fino all'incidente di Stroll che perde la macchina (foratura o cedimento della sospensione posteriore sinistra) fra Arrabbiata 1 e Arrabbiata 2 e finisce nelle protezioni a 240 all'ora. Lacrime del canadese che se la stava cavando davvero bene, stop, nuova procedura di partenza, via, Hamilton se ne va, Bottas viene passato da Ricciardo, poi si riprende la seconda piazza, un eccellente Albon passa il paisà australiano, le Ferrari non vanno manco in discesa e col vento a favore, Kimi si incazza per un 5 secs penalty dovuto a un ingresso "allegrotto" in pit lane al momento della seconda SC, e il Demolition Derby della toscana va in archivio con Hamilton praticamente campione del mondo.


Ora, facciamo finta di essere al sabato, dopo le qualifiche. Esce fuori un pirla dalla TV (io) e vi chiede: rinunciate ai festeggiamenti di Firenze per il millesimo GP della rossa (peraltro mediocri) in cambio, chessò, di una qualunque novità aerodinamica? Magari un muso che non sembri la pala di un caterpillar? Rinunciate ai ballerini col passo del gorilla per un cavallo in più? Rinunciate alla celebrazione di una "grandeur" attualmente inesistente in favore di un profilo basso, molto più consono a chi deve lavorare sodo per rimediare alla vagonata di figure di m... erda che sta facendo in pista distruggendo il morale di un potenziale campione e azzerando la voglia di un vecchio leone ormai stanco di predicare nel deserto? Rinunciate a Satana???


Io si. Avrei rinunciato.


  1. L. Hamilton Mercedes #44 2:19:35.

  2. V. Bottas Mercedes #77 +4.880

  3. A. Albon Red Bull #23 +8.064

  4. D. Ricciardo Renault #3 +10.417

  5. S. Perez Racing Point #11 +15.650

  6. L. Norris McLaren #4 +18.883

  7. D. Kvyat AlphaTauri #26 +21.756

  8. C. Leclerc Ferrari #16 +28.345

  9. K. Raikkonen A. Romeo #7 +29.770

  10. S. VettelFerrari #5 +29.983


That's All Folks


Alla Prossima! LUDD




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