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  • Immagine del redattoreLUDD

F1 - GP D'OLANDA

Max è QUASI campione del mondo. Aspettando Monza.





A parte la rimonta di Perez e la mezza ribellione di Bottas, la cronaca di questo GP d'Olanda ha poco altro da offrire.


In un circuito stretto e senza rettilinei particolarmente lunghi, i sorpassi sono stati giustificati dalle differenti strategie e sono stati figli dei setting delle vetture in relazione alle finestre d'utilizzo dei pneumatici.


Bello il primo e belli gli ultimi giri di Fernando Alonso con una Alpine che continua a progredire e a performare bene sui circuiti medio-veloci.


Max è semplicemente perfetto. Gara da front-runner: parte primo, allunga abbastanza per mantenere un cuscinetto di sicurezza e contenere e gestire un lacrimoso Hamilton cui la regia concede fin troppi Team Radio. "Le gomme sono finite", "Sono troppo veloci", "Hanno fortuna nell'affrontare i doppiati" e blablablabla... Eccheppalle!


Memorabilia.


In fondo, diciamocelo, non abbiamo molti spunti per dichiarare "indimenticabile" questo GP. Fra i pochi, c'è sicuramente il pubblico: una sterminata, spettacolare marea arancione che manco nella battaglia delle arance del Carnevale di Ivrea. Pubblico entusiasta e tifosissimo. E maleducato. Le buste di plastica non possono finire in pista. Chiedere a Ocon. I fumogeni, con un vento diverso rischiano di diventare un problema di sicurezza. Ci si aspetta di più e di meglio dal civile popolo orange.


Lo ripetiamo, le prime quattro curve di Alonso sono (di nuovo) spettacolari. Si prende una porta in faccia da Ocon in uscita dalla "Tarzan", e allora lo scarta come una caramella Rossana e lo passa in esterna, approfittando del bunking di curva 3. E nel frattempo passa anche un altro paio di ragazzotti che non hanno "il pelo" e l'esperienza del vecchiaccio terribile.


Indimenticabile la mezza ribellione di Bottas. Lo richiamano a poco dalla fine (4 giri se non sbaglio), mentre è comodamente in terza posizione senza nessun problema se non quello di non fare errori per finire sul podio. Mentre rientra gli spiegano che gli montano le morbide ma che non deve cercare il giro veloce. "E allora che cosa rientro a fare?": la sua legittima domanda. L'intento è chiaramente quello di tenerlo a distanza per far rientrare Lewis e far fare a quest'ultimo il giro veloce per il punto addizionale.


La prima risposta del box suona come una gran presa per i fondelli: "Hai vibrazioni". E Valteri, per una volta, li manda ad accelerare la peristalsi ("li manda a cagare", per i non addetti ai lavori) stampando il giro veloce in pista e rallentando, nell'ultimo settore dell'ultimo giro, per non togliere il punticino al Moro di Stevenage.


Attenzione, non facciamo le verginelle: la richiesta del muretto è legittima, il 44 si sta giocando il mondiale piloti e ogni punto può essere vitale. La scusante, invece, è quasi offensiva. Soprattutto se la si mette in relazione con precedente Team Radio in cui, con un tono saccente e scocciato, si faceva presente al finlandese che con quel ritmo non avrebbe tenuto NEANCHE la terza posizione.


Una mezza ribellione. Peccato, alla fine l'istinto del maggiordomo ha prevalso su quello del riottoso. Probabilmente avrebbe perso il volante già stasera, ma se fosse andato fino in fondo avrebbe preso una posizione da uomo. E invece, alla fine, la sostanza è che si è auto-confermato un "buon" pilota e un pilota buono. Che nella lingua delle corse significa "poco più che "mediocre". Col carattere di un medio-man qualunque.


Fuor di metafora, resta la "stronzaggine" (si, co' ddù "ggì"!) con la quale in Mercedes trattano Val.


Nessuna sanzione per il comportamento scorretto di Norris nel sorpasso subito da Perez. Il messicano lo passa in esterna alla Tarzan, dopo il rettilineo; Lando cerca di tenere ma allo stesso tempo allarga la traiettoria per portare fuori il rivale. Finisce con una sportellata e una ruotata. Ma "Checo" non è uno che si fa intimorire facilmente, tanto meno da uno sbarbatello che fa il bullo in pista. Tiene giù e alla fine passa l'inglesino in esterna di curva 4.


In relazione alle voci di mercato per i volanti (si, al plurale, stay tuned) presto disponibili a Stoccarda, sembra chiaro che Russell e Norris stiano cercando di mettersi in mostra. Poi c'è modo e modo, perdiana!...


Capitolo Ferrari: prende la terza piazza nel mondiale costruttori con una gara "consistente" nonostante il calo della gomma dura nel finale di gara (ne fa le spese Sainz che lascia la quinta posizione ad Alonso a poco dal termine).


La strategia non sembrava male: le gomme rosse di inizio gara durano parecchi giri ma non sembrano fornire una prestazione di un certo rilievo. Le dure, invece pure. Anzi, durano anche meno. Continua il rebus delle coperture a Maranello. Il nuovo muso (nuovi piloni di sostegno e diverso disegno della parte inferiore dopo l'ala, compresa la presa per s-duct) assicura maggior efficienza e minor drag, ma è difficile quantificare l'apporto effettivo di questi miglioramenti. Spa Avrebbe dovuto essere il banco di prova soprattutto in vista di Monza ma... ma sappiamo tutti come è andata a finire la buffonata belga, ahimè.


In attesa di una cavalleria più sostanziosa, la vettura sembra capace di una discreta adattabilità ma, allo stesso tempo, sembra incapace di picchi di prestazione se non in favore di uno sfruttamento eccessivo delle gomme. Il paradosso, quindi, è che con setting più "conservativi" tipo quello di oggi a Zanvoort, la macchina è in grado di allungare la finestra delle morbide senza però trarre vantaggio in termini di prestazione pura. In più, le "dure" sembrano soffrire di drop sostanziali e più repentini di quanto si potesse prevedere.


La vettura del cavallino è migliorata, non c'è dubbio, ma non è in grado di un vero e proprio salto di qualità definitivo.


Monza, così, diventa un doppio, cruciale banco di prova. Per il mondiale piloti, se la dovesse spuntare Max, sarebbe (QUASI) una sentenza definitiva. Per Ferrari, se dovesse andar bene (non vincere, ma andar bene) potrebbe essere un segnale importante, un punto di svolta. Da filtrare e considerare per bene alla luce dei cambiamenti regolamentari del prossimo anno.


Insomma, come avrebbero detto Arbore & Co qualche anno fa, la vita è tutta un quiz. E, in attesa di conferme, le certezza di quest'annata sono poche:


1 - La gestione dell'immenso (e intemperante) talento di Verstappen da parte del muretto Red Bull funziona e, ad oggi, Max è il favorito nella corsa iridata.

2 - È aperta la caccia ai sedili Mercedes. Sempre che sia la Mercedes la gallina dalle uova d'oro dei prossimi anni...

3 - L'astro nascente del 2021 è l'Alpine. Grazie a quel gran cervellone di Davide Brivio, al talento "skillato" di Fernando Alonso e a un'ottima squadra di tecnici e progettisti (Ocon abbia un po' di memoria quando si esibisce in certi Team Radio...). Anche Alpha tauri cresce, ma solo con Gasly (perfetto, oggi).

4 - La rimonta del cavallino è una realtà, anche perché peggio dello scorso anno era davvero difficile fare. Al momento sono terzi. Il popolo non è contento, è comprensibile, loro vogliono sempre e solo vincere, ma i progressi sono lì da vedere.

6 - MazeSpin dopo l'iniezione di fiducia del "giro veloce" di Spa è la solita chicane mobile, solo più imprevedibile.

7 - L'uso esagerato e continuo delle bandiere rosse fa presagire una svolta comunista in seno a FIA, FOCA e FOM. Trump è già sul piede di guerra e sta fondando una "Formula Once" in stile "Casa delle Libertà", dove tutti, almeno una volta ("Once", per l'appunto), possono fare un po' come cazzo gli pare.


Un'ultima considerazione va al circuito di Zandvoort. E come sempre esprimo una mia idea, sia ben chiaro.


Mi divertirei un sacco a guidare a Zanvoort se non altro per urlare tantissimo percorrendo la curva Tarzan, magari a bordo di una fiammante Suzuki "Liana". L'idea delle curve col banking mi piace. Mancano gli strappi (rettilinei) necessari e sufficienti per rendere utile il DRS, una sede stradale un po' più larga e, forse, una minor esposizione a sabbia e vento portati dal vicinissimo oceano.

Insomma, sarebbe un circuito fantastico, se non fosse una cagata.


No, dai, scherzo.


È una buona idea che ha bisogno di qualche modifica: lo spazio, considerando il vecchio tracciato, ci sarebbe. Solo il fatto che si sia corso qui per la prima volta dopo tantissimi anni ha permesso le necessarie discrepanze tecniche (i team non avevano riferimenti se non quelli dei simulatori) che hanno reso possibili alcuni sorpassi.

Vediamo cosa succederà, al momento promuovo con riserva doppia.


Per motivi tecnici non è stato possibile pubblicare l'articolo su Spa. Rimedierò già Martedì.

E intanto do il via ufficiale ai pruriti da "acceleratore sfondato" per Monza. Pronti? 3, 2, 1...


Thta's All, Folks!


A Monza!


LUDD

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