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CALCIO - La ballata delle tre B. Buffoni, ballerine e babbuini.

  • Immagine del redattore: LUDD
    LUDD
  • 31 ott 2019
  • Tempo di lettura: 4 min

"Il Gattopardo" Reloaded.


Irrati fa Anghingò con i collegi del VAR mentre, in un blackout mentale fulminante, gli si spengono tutti i neuroni rimasti. Due.

L' "invenzione" della VAR ha creato una aspettativa disattesa in tutto e per tutto. Un teorico strumento di giustizia utilizzato con una discrezionalità affatto in contraddizione col concetto stesso di giustizia.

Vediamo cosa è successo.


Prima di tutto preciso che quanto segue è MIA opinione.

E la mia opinione è che ci dovrebbe davvero essere un limite. Un limite che oggi, più che mai, deve essere sancito e ribadito con forza. La classe arbitrale deve essere finalmente messa con le spalle al muro e costretta a dare conto della sua PRESUNTA professionalità. E, possibilmente, separata dalla Federazione. L' "invenzione" della VAR ha creato una aspettativa totalmente disattesa. Un teorico strumento di giustizia utilizzato con una discrezionalità che è del tutto in contraddizione col concetto stesso di giustizia. I buffoni che gestiscono il circo sostengono questo falso strumento, lo proteggono perché sanno che così possono continuare a esercitare il loro potere e allargare le terga sulle loro poltrone, nascondendosi dietro al sistema dei controlli e dei contro-controlli. Una rivoluzione "gattopardiana" che risponde solo formalmente all'esigenza dei tifosi che rivendicano il diritto alla tutela della propria passione. I babbuini urlano e strepitano dai salotti televisivi e radiofonici raccogliendo il plauso di chi, da troppo tempo, ha smesso di ragionare e, violentando i propri neuroni, applaude al trash da quattro soldi che smuove il carrozzone di finti sussulti e grida. Le ballerine siamo noi, ballerine del far west che ballano mentre un pistolero dai mille volti spara fra i nostri piedi. Voglio essere ripetitivo e provare a indicare una via. Il VAR deve essere utilizzato per proteggere da "UMANI" errori arbitrali i fruitori dello spettacolo del calcio: tifosi, squadre/società e investitori; non può essere un sistema di autoconservazione. Per questo motivo il VAR NON PUÒ e NON DEVE essere lasciato in mano agli arbitri. La richiesta di intervento del mezzo tecnologico deve essere appannaggio esclusivo degli allenatori (in numero limitato per tempo). Gli arbitri tirati in causa DEVONO andare al monitor per giudicare dopodiché DEVONO dare conto delle decisioni che prendono davanti a tutti. Allo stadio e a casa. Qualunque altra soluzione lascia spazio a dubbi e sospetti soprattutto qui, nel paese dei veleni e delle vipere. Ne viene fuori un problema di sicurezza? Siete seri? Di quale sicurezza, e nei confronti di chi? Per darvi un'idea della sicurezza di cui tanto si parla e di come viene intesa in certe stanze, voglio fare riferimento alle parole di Daniele Lo Monaco, che stimo molto. Qualche giorno fa Lo Monaco parlava degli acquisti obbligati, in capo alle squadre, di telecamere ad alta definizione per aiutare le forze dell'ordine a identificare eventuali colpevoli di disordini e di atti criminosi. Queste telecamere (a bilancio di ogni squadra di serie A e, credo, B) non vengono MAI utilizzate. Piuttosto si ricorre, proditoriamente, alla Responsabilità Oggettiva che altro non è se non un modo facile per infliggere multe e raccogliere due spicci in più. No, signori, la situazione non è neanche più grottesca, è ridicola. Oggi Irrati si rifiuta di andare a vedere il video per non doversi auto-correggere di fronte a tutti per la vaccata che aveva appena combinato, spero, in buona fede. E la pantomima assume caratteri farseschi quando questo "arbitro" va verso il monitor, poi torna indietro, poi rivà, poi ritorna sui suoi passi, poi parla col quarto uomo per un presunto fuorigioco inesistente, poi sembra decidersi, poi ci ripensa, poi parla al microfono con Mazzoleni, poi forse si fa passare la moglie per sapere come sta la prole, poi decide (male) vergognandosi di rivedere l'azione in prima persona. Una delle scene più deprimenti della storia dell'arbitraggio di tutti i tempi. Poi Mazzoleni va da Irrati nello spogliatoio riservato agli arbitri per parlargli, chissà che gli avrà detto? Come vorrei essere quella mosca friulana... L'altro giorno parlavo con un amico americano (ex arbitro di football) che, avendo visto una partita del campionato di calcio mi guarda dalla webcam e mi chiede ridendo: "What's this shit all about?" Come a dire: "Che caxxo è 'sta robaccia?" Solo per chi non lo sapesse, gli americani sono gli inventori dell' "istant replay", antesignano del VAR e, ancora oggi, di gran lunga superiore. Dopo una chiacchierata fra scherzi, sfottò e risate emerge amara la verità nuda: il VAR è una buffonata. Non a caso partorita dai buffoni che gestiscono il circo da ormai troppi anni. Ma in fin dei conti a chi frega? L'importante è perdersi nelle piccole faide di quartierino in cui continuiamo a tuffarci perdendo di vista le cose importanti*. Cesare aveva ragione: le ballerine sono divise, i buffoni "imperant". Va a finire che screditano il VAR, lo abrogano e si ritorna ai tempi dell'età della pietra, quando chiunque con due schede telefoniche e tre contatti poteva fare il porco comodo suo, forse più di oggi.


That's All, Folks!

LUDD



*importanti relativamente al calcio e allo sport in generale, naturalmente, è di questo che parliamo qui.

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