CALCIO - IL GIUDICE, IL VAR E LE IENE
- LUDD

- 2 giu 2021
- Tempo di lettura: 3 min
Il servizio de Le Iene: un paio di considerazioni
Sembra il titolo di un film di Sergio Leone con l'immancabile colonna sonora di Ennio Morricone.
E invece no.
È la storia di come qualche sciocco furbetto pensa di farvi il favore di regalarvi la revisione degli episodi di una partita di calcio mantenendo, però, il controllo su quali episodi decidere e su quali far finta di nulla.
Non amo molto le #iene, credo che il giornalismo d'inchiesta sia una cosa molto seria e, nel caso della popolare trasmissione di Italia 1, la spettacolarizzazione sia eccessiva.
Alcune cose, tuttavia, sono davvero ben condotte e degne di nota.
In particolare, il servizio di ieri sera a cura di Filippo Roma, al di là delle implicazioni legali che potrebbero essere piuttosto gravi, evidenzia quello che sostengo da sempre. Trovate qui un articolo di tempo fa, per esempio.
Vi linko il video del servizio, se qualcuno se lo fosse perso e, al momento, mi astengo sulla facile e populistica ironia che "Certe cose coinvolgono sempre le stesse squadre"; vorrei fare un passo in là, convito che il polverone e il baccano delle polemiche fini a sé stesse nascondano l'obiettivo che dovrebbe essere perseguito per il bene di tutti.
In particolare, il servizio di ieri sera a cura di Filippo Roma, al di là delle implicazioni legali che potrebbero essere piuttosto gravi, evidenzia quello che sostengo da sempre. Trovate qui un articolo di tempo fa, per esempio.
Il VAR così come è concepito, e il "Protocolo Var" in particolare, è una delle più grandi prese per il culo della storia del calcio: di fatto permette alla classe arbitrale di evitare di decidere su questioni spinose e di chiudere occhi ben precisi quando le grandi squadre incontrano le piccole. Il tutto senza rilasciare alcun commento.
VAR, VOR, Var Assistant, Protocollo Var. Centinaia di migliaia di burocratici Euro BUTTATI NEL CESSO per salvaguardare un status quo incancrenito e cambiato solo superficialmente (in maniera "Gattopardesca") dal presunto intervento della tecnologia.
Tomasi di Lampedusa ci aveva visto bene e, tutto sommato, i fatti continuano a dargli ragione. Anche nel calcio.
Eppure, almeno qui, la soluzione sarebbe semplice. Provate a seguirmi.
- Intervento del VAR 2 volte per tempo RICHIEDIBILE SOLO dall'allenatore: quindi due richieste a tempo per ciascun allenatore.
- L'arbitro DEVE andare al monitor e giudicare in accordo con il collega al VAR. In caso può essere richiesto l'intervento del 4o uomo. Niente assistenti, controllori, vassalli e vavassori.
- Entro un minuto e trenta DEVE essere presa una decisione e deve essere spiegata QUANTOMENO agli interessati (nella NFL l'arbitro spiega la decisione PUBBLICAMENTE, tramite il microfono di cui è dotato) citando gli articoli del regolamento che a tale decisione portano.
- Qualora la decisione sia avversa alla squadra richiedente, detta squadra perderà il diritto a una sostituzione (per esempio). Non esiste un "premio" in caso di verdetto in favore del richiedente.
PUNTO.
Niente protocolli né salvagenti.
Il VAR è uno strumento oggi indispensabile ma va ristrutturato perché gli arbitri, con le loro decisioni, possono spostare MONTAGNE di denaro sia in termini di scommesse, sia in termini di premi, accessi alle competizioni internazionali, sponsorizzazioni, afflusso di pubblico. Con buona pace di chi pensa che il calcio debba conservare l'elemento "errore umano" eliminando la tecnologia dalla disponibilità degli uomini in giacchetta nera.
La classe arbitrale DEVE diventare responsabile delle decisioni che prende dentro e fuori del campo. Erga omnes.
E Nicchi, in tutto questo? Nicchia. Naturalmente.
A giudizio di chi scrive, e soprattutto alla luce delle dichiarazioni di Pecoraro verso la fine del servizio, tutto il resto è fuffa o, peggio, paraculismo o, peggio... .
That's All, Folks.
Alla Prossima!
LUDD










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