CALCIO - Commisso VS Nicchi, AIA!
- LUDD
- 4 feb 2020
- Tempo di lettura: 2 min
Tutti i disgusti sono disgusti, anzi no.

"Nessuno ricorda le parole del plurimandatario a inizio stagione? Non aveva parlato della sala VAR centralizzata e delle spiegazioni post-gara in merito alle decisioni dei trottatori in mutanda nera?"
Da ieri rimbombano le parole tuonate dall'ineffabile Nicchi, alla soglia del settecentoquattresimo mandato come presidente dell'Aia (e purtroppo non si parla di pollame, o forse si).
"Gli arbitri sono disgustati da certe dichiarazioni".
È da ieri che chi vi scrive non riesce a smettere di ridere.
Innanzitutto bisogna capire di quali arbitri parla.
Noi vediamo solo una ridda di trottatori in mutanda nera, scarsi quando non in malafede.
Vili e vendicativi quando non proditori.
Colpevoli dello stesso peccato del loro plurimandatario presidente: l'autoconservazione gattopardiana in nome della quale il fine giustifica i mezzi. Qualunque mezzo (e/o mezzuccio). Sempre.
Colpevoli del misutilizzo e della manipolazione dello strumento tecnologico.
Sempre al sicuro da microfoni e telecamere.
Caro Nicchi, siamo noi disgustati dagli arbitri e dal sistema che li gestisce. E disgustati da Lei, signor plurimandatario presidente.
Nessuno ricorda le parole del plurimandatario a inizio stagione? Non aveva parlato della sala VAR centralizzata e delle spiegazioni post-gara in merito alle decisioni dei trottatori in mutanda nera?
Mah!...
Al momento l'unica centralizzata di Nicchi è la chiusura della plurimandataria vettura.
PER DARVI UNA MISURA DEL PERSONAGGIO: ECCO COME VERRÀ RIELETTO NICCHI (4o MANDATO)
<<Nicchi, per essere rieletto, deve ottenere almeno il 55%. E dovrebbe farlo in qualsiasi caso, sia in una corsa a due e sia (qui il nodo) in una a tre o più candidati. Prima delle modifiche del 2016, il presidente uscente che nella corsa a tre non riusciva ad esser eletto alla prima votazione, usciva dal gioco subito per lasciar spazio ai due nuovi candidati. Dal 2016, invece, può non solo andare al ballottaggio, ma può farlo con la semplice maggioranza assoluta dei voti (che potrebbe essere anche del 40%, se gli altri due prendono il 32% e il 28%). Aggirando, così, quella quota del 55% che il legislatore statale ha posto. Non solo, ma questo è un privilegio riservato esclusivamente a lui, mentre il presidente di sezione che si trovasse nella stessa situazione (le norme procedurali elettive dovrebbero essere uguali per tutti), sarebbe subito fuori dall'agone >>. (Da CORSPORT)
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